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Mi chiamo Francesca e sono una ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze Biomediche Sperimentali e Cliniche dell’Università degli Studi di Firenze. Essere una donna ricercatrice comporta non poco impegno e sacrifico per riuscire a conciliare lavoro e studio con il ruolo di moglie e mamma di due bambine piccole. Praticità e gioco di incastri tra i mille impegni sono all’ordine del giorno. Da diversi anni mi occupo dello studio del recettore dell’attivatore del plasminogeno di tipo urochinasico, uPAR, nei processi di invasività e di metastasi e nell’angiogenesi tumorale. uPAR è un recettore ad ancora GPI presente sulla superficie cellulare in grado di modulare le proprietà adesive e degradative cellulari, permettendo alle cellule tumorali di aprirsi un varco ai tessuti circostanti. La sua espressione risulta aumentata in molti tumori tanto da essere considerato un fattore prognostico negativo. Attualmente la mia ricerca è incentrata sul ruolo di uPAR nell’ambito del metabolismo tumorale, in particolare nel fenotipo glicolitico delle cellule di melanoma, un tumore maligno della cute altamente aggressivo. In molti tumori la glicolisi aerobia, o “effetto Warburg” rappresenta la principale alterazione metabolica associata alla trasformazione maligna. La rilevanza di questi studi consiste nell’identificare possibili target farmacologici la cui inibizione, combinata a quella di uPAR, permetterebbe di individuare nuove strategie terapeutiche per la cura del melanoma.