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Tutti ricordiamo le risate fino alle lacrime, in classe, alle superiori. Il sole sulla pelle, le corse per prendere l’autobus, le feste, la musica, le chiacchiere, le lacrime, i musi lunghi, la rabbia, il cuore che batte, interrogare a lungo lo specchio, ma soprattutto l’amicizia e l’appartenenza alla classe, alla compagnia, alla coppia.
Hikikomori è la parola che spazza via tutto questo. L’alba del giorno dopo, oggi, per circa 80000 giovani in Italia, è il Ritiro Sociale. Il giovane Hikikomori si ritira da ogni relazione. Si nasconde per anni come uno scarafaggio nella sua stanza. Vive attraverso l’avatar, il corpo virtuale costruito su misura di ideali severi, in rete, e così riesce a mettersi in salvo dalla follia e dal suicidio.
Perchè? La risposta è la Bruttezza Immaginaria. In realtà molto dotati, sono convinti di essere inguardabili e si vergognano. Fuggono lo sguardo dei coetanei, il possibile giudizio e la competizione.
Non possono e non vogliono portare il corpo fuori, nemmeno per incontrare lo psicoterapeuta. Collaboro da anni con il Consultorio Gratuito della Cooperativa Sociale Minotauro. Abbiamo capito che per aiutarli è fondamentale andare “là dove sono”. Per questo necessitiamo di computer, consolle, videogiochi e strumenti audio. Organizzando attività di gioco on line in piccolo gruppo, con adulti formati e specializzati presenti, potremmo proseguire la nostra ricerca-intervento, innovativa perché attenta alle potenzialità delle nuove tecnologie, anche in senso psicoterapeutico, e rispondere alla domanda: è possibile favorire la socializzazione tra persone reali con interessi simili, a partire dal gioco come mediazione?
Davines offre un’opportunità e una speranza, io scelgo di darla ai ritirati sociali, figli della società della bellezza perfetta e del successo in ogni campo, cresciuti sostenuti dall’ammirazione più che dall’amore. Con la speranza che possano uscire dalla prigione della fobia e rivedere la sentenza interiore che li ha condannati ad anni di isolamento estremo. Tutti quanti in fondo vorremmo ribellarci alle ingiunzioni della bellezza impossibile e persecutoria e semplicemente condividere una giornata di sole.